- EAN13
- 9782600362733
- Éditeur
- Droz
- Date de publication
- 10/12/2021
- Collection
- Cahiers d'Humanisme et Renaissance
- Langue
- italien
- Fiches UNIMARC
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Quel che resta di un naufragio
Le edizioni cinque-seicentesche delle opere di Pietro Aretino nelle biblioteche di Francia. Con un repertorio
Bruna Conconi
Droz
Cahiers d'Humanisme et Renaissance
Autre version disponible
-
Papier - Droz 62,25
Nonostante la leggenda nera di Pietro Aretino pornografo, ateo e flagello dei
principi abbia acquisito sin dalla prima modernità la rilevanza di un mito di
dimensioni sovranazionali, la ricezione fuori d’Italia di uno tra gli autori
più controversi della letteratura europea resta una questione aperta.
Continuano a non esistere studi generali sull’argomento, e ancor più
frammentaria è la documentazione che riguarda la «fortuna concreta», la reale
circolazione e l’effettiva fruizione dei suoi testi da parte del lettorato
d’oltralpe.
Questo libro, che prende in esame, censendoli, i più di 460 esemplari delle
edizioni cinque-seicentesche delle opere aretiniane oggi conservati nelle
biblioteche di Francia e osserva le tracce di lettura lasciate dai loro
possessori, intende contribuire a colmare questa lacuna. Si rivolge dunque,
oltre che agli studiosi di letteratura italiana e francese, agli storici del
libro e della lettura, ma anche ai conservatori dei fondi antichi e ai
collezionisti privati, presso i quali la produzione dell’autore toscano non ha
mai smesso di costituire un oggetto degno di attenzione.
principi abbia acquisito sin dalla prima modernità la rilevanza di un mito di
dimensioni sovranazionali, la ricezione fuori d’Italia di uno tra gli autori
più controversi della letteratura europea resta una questione aperta.
Continuano a non esistere studi generali sull’argomento, e ancor più
frammentaria è la documentazione che riguarda la «fortuna concreta», la reale
circolazione e l’effettiva fruizione dei suoi testi da parte del lettorato
d’oltralpe.
Questo libro, che prende in esame, censendoli, i più di 460 esemplari delle
edizioni cinque-seicentesche delle opere aretiniane oggi conservati nelle
biblioteche di Francia e osserva le tracce di lettura lasciate dai loro
possessori, intende contribuire a colmare questa lacuna. Si rivolge dunque,
oltre che agli studiosi di letteratura italiana e francese, agli storici del
libro e della lettura, ma anche ai conservatori dei fondi antichi e ai
collezionisti privati, presso i quali la produzione dell’autore toscano non ha
mai smesso di costituire un oggetto degno di attenzione.
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